Attualmente sono tre le strade per agevolare l’installazione di condizionatori con pompa di calore.
Dalla più semplice (il bonus per le ristrutturazioni ordinario, al 50%) alla più complessa (il superbonus al 90%), passando per l’ecobonus al 65%, ma con requisiti differenti da conoscere prima di avviare le operazioni.
Partendo dal bonus ristrutturazioni, è possibile ottenere la detrazione del 50% per l’installazione di condizionatori d’aria estivi, solo se con pompa di calore, anche non ad alta efficienza. In questo caso, il limite di spesa è di 96mila euro (lo sconto di imposta massimo, quindi, è di 48mila euro): l’intervento va effettuato su unità immobiliari residenziali e non è necessaria la sostituzione del vecchio impianto di climatizzazione invernale.
L’alternativa è l’ecobonus al 65 per cento. Questa agevolazione è disponibile su qualunque tipologia di immobile e con un limite di detrazione di 30mila euro. Vale, però, soltanto per la sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza, con un coefficiente di prestazione COP/GUE e con un indice di efficienza energetica EER maggiore o uguale ai valori minimi dell’allegato F del decreto del ministero dello Sviluppo economico 6 agosto 2020.
L’alternativa, ancora per qualche mese (la scadenza è fissata a fine anno per questa versione dello sconto), è il superbonus al 90%: il lavoro che andrebbe al 65%, infatti, può essere agevolato al 90%, come intervento trainante o trainato. Per i condomini questa possibilità è disponibile fino al 31 dicembre, senza particolari condizioni. Mentre per le unifamiliari e le unità indipendenti ci sono diversi paletti da rispettare: soprattutto, un reddito massimo di 15mila euro, calcolato secondo il quoziente familiare. A questo, poi, si aggiungono tutte le diverse condizioni legate al superbonus, come il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio e le asseverazioni dei requisiti tecnici e di congruità.
Infine, vanno ricordati gli adempimenti legati a questi lavori. Per il bonus ristrutturazioni al 50%, basta il bonifico parlante e l’invio all’Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, della comunicazione semplificata, che non comporta la decadenza del bonus in caso di omissione (risposta n. 46/E/2019). Per l’ecobonus, invece, oltre al bonifico parlante e all’invio all’Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, della scheda descrittiva dell’intervento redatta da un tecnico abilitato (Portale Ecobonus), serve l’asseverazione dei requisiti tecnici e della congruità delle spese sostenute, oltre che la conservazione delle schede tecniche delle pompe di calore installate.
Aggiornamento a cura dell’Avv. Alessandro Pignatti