Case green, per l’Italia si stima un conto da almeno 800 miliardi
Un interessante studio di Deloitte spiega che il costo che il nostro Paese dovrebbe sostenere per rispettare gli obiettivi della direttiva Case green, di riduzione di almeno il 20%, attraverso un piano di riqualificazione degli immobili, i consumi di energia entro il 2035, sarebbe compreso tra gli 800 e i mille miliardi. In questo modo. Il conto per il nostro paese rischia di essere più alto rispetto ad altre zone d’Europa. Le abitazioni in classe F e G, infatti, sono in Italia il 63%, una quota molto maggiore rispetto a Germania (45%), Spagna (25%) e Francia (21%). Ed è proprio da queste che dovrà partire la manovra di riqualificazione prevista dalla Epbd. I piani di ristrutturazione dei Paesi membri, infatti, dovranno riguardare, per almeno il 55%, la quota di edifici con le performance peggiori. Quindi, i risultati non potranno essere raggiunti soltanto realizzando nuovi immobili.
Pesa soprattutto l’età avanzata degli edifici. Secondo la rielaborazione di Deloitte da dati Istat, infatti, nel 2024 il parco immobiliare italiano è costituito da più di 13 milioni di edifici, di cui circa l’89% ad uso residenziale. Gli immobili produttivi e commerciali rappresentano solo il 2% ciascuno del patrimonio complessivo, mentre gli edifici con altra destinazione d’uso corrispondono a circa il 7% del totale. In questo quadro, oltre l’83% degli edifici residenziali risulta costruito prima del 1990 (un dato più alto della media Ue, che è del 76%) e più della metà (57%) è risalente a prima degli anni ‘70. Solo il 3% del nostro patrimonio residenziale, invece, è realizzato dopo il 2011.