Sulle liti di condominio si allarga la competenza del giudice di pace
Si sta progressivamente allargando la competenza del giudice di pace a decidere in caso sorga una controversia in ambito condominiale.
La Riforma Cartabia ha stabilito che sono di competenza del giudice di pace, in base all’articolo 7, comma 1, del Codice di procedura civile, le cause relative a beni mobili di valore non superiore a 10mila euro, instaurate dal 1° marzo 2023; per i giudizi precedenti, invece, la soglia di valore di competenza per il giudice di pace era di 5mila euro.
Anche le controversie attinenti ai rapporti tra proprietari o detentori di immobili adibiti a civile abitazione in materia di immissioni (ad esempio, fumo, calore, esalazioni, rumori) rientrano – sempre in base all’articolo 7 del Codice di procedura civile – nella competenza del giudice di pace, indipendentemente dal loro valore. Nel prossimo futuro si prepara la devoluzione di tutta la materia del condominio al giudice di pace. Dal 31 ottobre 2025 scatterà infatti quanto prevede il decreto legislativo 116/2017, che dispone, appunto, l’attribuzione alla competenza del giudice di pace delle seguenti controversie: 1) tutte le cause in materia di condominio (come definite in base all’articolo 71-quater disposizioni per l’attuazione del Codice civile); 2) i procedimenti di volontaria giurisdizione concernenti la stessa materia.